Avventura esotica per Giuseppe Sannino, l’allenatore che si alternò con Fabrizio Castori sulla panchina del Carpi nel suo anno di Serie A. Il tecnico di Ottaviano è infatti sbarcato a Tripoli, in Libia, per allenare l’Al Ittihad, una delle squadre della capitale e in passato club del figlio “calciofilo” di Gheddafi, quel Saadi che militò anche in Perugia, Sampdoria e Udinese una ventina d’anni fa. L’avventura libica arriva per Sannino dopo altre esperienze all’estero tra cui in Inghilterra (al Watford), Ungheria (alla mitica Honved) e Grecia (al Levadeiakos nella B ellenica) che hanno fatto seguito a esperienze non troppo fortunate nei nostri campionati. Dopo aver guidato per un mese il Carpi nell’ottobre 2015, Sannino ha allenato la Salernitana in B, la Triestina e il Novara in C. Adesso la Libia, paese martoriato da una guerra civile che dura dal 2011: «Stanno rifacendo tutti gli stadi e non ce n’è uno a norma. Prima di 3-4 mesi non c’è la possibilità di giocare in casa. Peccato, perché i derby a Tripoli attiravano fino a 90mila persone - dice il tecnico a Il Fatto Quotidiano –. Avendo vissuto la guerra, per loro il calcio è una via di fuga, un modo di stare insieme. Hanno una passione incredibile e vivono per la loro squadra. Facciamo l’allenamento a porte chiuse perché se lo facessimo a porte aperte avremmo 5mila persone. L’amore per la squadra a volte è anche troppo pressante».
(prosegue sotto)
Se in soli sei anni il Carpi è insomma finito lontanissimo dai fasti della Serie A, anche uno dei protagonisti di quell’annata è decisamente ai confini del calcio che conta: «Ho mangiato polvere ma ho dei valori. Sono un aziendalista: se mi assumi sei il mio punto di riferimento. Non bacio le maglie ma sono un professionista: do il cento per cento per il mio datore di lavoro – dice Sannino al Fatto –. A causa della pandemia, sono ritornato dall’Ungheria dove avevo portato l’Honvéd in finale di Coppa. Non avendo agenti, ho telefonato ad alcuni presidenti di società di C retrocesse e poi ripescate. Mi dicevano: “Quale onore sarebbe per noi…”. Ma non li ho più sentiti. Una di queste squadre, il Ravenna, è retrocessa di nuovo». Proprio domani, mercoledì 8 dicembre, il Ravenna sarà ospite del Cabassi. Uno stadio che Sannino ha vissuto solo come campo di allenamento durante quell’anno di Serie A e che per poco non ha mandato in scena un Athletic-Ravenna di Serie D con Sannino sulla panchina ospite. Come passa il tempo…