Da venerdì 5 a domenica 7 novembre porta in scena la leggendaria attrice Sarah Bernhardt

Laura Morante sul palco del Teatro comunale di Carpi

La stagione del Teatro comunale prosegue con la Prosa. “Io Sarah, io Tosca"è lo spettacolo con cui Laura Morante, autrice e interprete, torna venerdì 5 novembre alle 21(e in replica anche sabato 6, sempre alle 21 e domenica 7 alle 16) sul palco del teatro carpigiano, sette mesi dopo la prima nazionale di “Suite francese”. Questa volta darà vita alla leggendaria Sarah Bernhardt (1844-1923), l’attrice francese per la quale Victorien Sardou scrisse “La Tosca”. In scena anche Chiara Catalano voce e pianoforte; musiche originali di Mimosa Campironi, regia di Daniele Costantini.
 

Morante spiega che nel 2020, in piena pandemia, mentre cercava "un testo per uno spettacolo con non più di due attori", Campironi le propose la lettura di una breve opera melologo ispirata alla Bernhardt e al suo rapporto con Sardou e con il personaggio di Tosca. "Quella breve lettura lasciava intravedere una personalità insolita e suggestiva – racconta Morante –. Avendo vissuto molti anni in Francia, avevo sentito parlare spesso di Sarah Bernhardt, adorata da Wilde, ammirata da Proust e da un giovanissimo Freud, che le dedica una pagina del suo diario, prediletta da Hugo, e cordialmente detestata da Čechov".
Considerata l’ultima attrice del XIX secolo, in contrapposizione alla Duse “prima del XX”, Sarah Bernhardt è rimasta famosa anche per una ricca anedottica, fatta di manie stravaganti, battute molto caustiche, e l’ostinazione per cui volle recitare anche quando, a 71 anni, perse una gamba. "Ma – sottolinea Laura Morante – della persona che si cela dietro l’apparenza, la storia e la leggenda, della donna che fu, non sapevo quasi nulla. Ho dunque intrapreso un appassionante percorso, attraverso la vasta mole di libri a lei dedicati, partendo dalla sua autobiografia". (prosegue)

Nasce così “Io Sarah, io Tosca”, tre quadri che sono altrettante tappe del rapporto fra la diva e il personaggio Tosca: l’azione si svolge fra il 3 novembre 1887, appena cominciato le prove dello spettacolo, e il 24 novembre, giorno del contestato ma trionfale debutto parigino. Fra le scene di Luigi Ferrigno e con i costumi di Agata Cannizzaro, rivivrà una donna "cinica e sentimentale, spregiudicata e sognatrice, superstiziosa e impavida, vulnerabile e battagliera, tanto gelosa della privacy quanto insaziabilmente avida di celebrità e, soprattutto forse, di amore".

Lo spettacolo è prodotto da Nuovo Teatro e Fondazione Teatro della Toscana in esclusiva regionale.