Approvato il progetto della ciclabile sulla Remesina tra Fossoli e il quartiere a nord

Sarà lungo 240 metri e largo 2,5, il nuovo tratto della ciclabile che verrà ricavato in sede separata in parallelo alla via Remesina esterna e destinato a congiungere la via Ivano Martinelli, a Fossoli, con la nuova strada ricavata al servizio del comparto B9, a nord dell'abitato. Il progetto esecutivo è stato approvato in questi giorni dalla Giunta e i lavori sono interamente a carico della cooperativa di abitazione Andria che li eseguirà in parte su terreni già suoi e in parte utilizzando, con il beneplacito della Bonifica dell'Emilia centrale, la superficie risultante dal tombamento del fossato che fiancheggia la Remesina. La pista sarà bidirezionale, verrà completata con una siepe di un metro e mezzo di altezza a separarla dalla campagna e da una “filetta” (in pratica, un cordolo) sul lato di via Remesina. La nuova pista altro non è che un effetto della convenzione legata al piano particolareggiato del comparto B9 e approvata dal Consiglio nel lontano 2009. Nel 2011, tuttavia, vi è stata apportata una variante, spostando a quest'anno la scadenza dell'attuazione delle opere di urbanizzazione che verranno poi cedute al Comune, mentre resta a carico della stessa Andria e di un mercato immobiliare che l'ha a lungo frenata la realizzazione delle unità immobiliari previste inizialmente per il comparto.

 

A considerare il progetto c'è da fare un confronto, che risulta impietoso per la gestione dell'Urbanistica nel precedente mandato amministrativo, con quanto ottenuto, invece, in questi giorni per l'insediamento del futuro Conad sulla Bruno Losi. In quest'ultimo caso il soggetto attuatore dovrà farsi carico, fra le altre cose, della rotatoria tra la stessa Losi e via Quattro pilastri, della desigillazione di oltre tremila metri quadrati di terreno e del loro successivo rimboschimento. Il progetto di ciclabile appena approvato e basato su una vecchia convenzione risalente a dieci anni fa, al contrario, risulta utile soprattutto ai futuri residenti del nuovo quartiere e non arriva né al vicino Campo di concentramento né, dalla parte opposta, a congiungersi con la ciclabile che unisce la frazione a Carpi. Il che l'avrebbe invece resa utile a tutti.