Big Bench di Baiso: 10 mila presenze in un anno

Sul poggio di Baiso comunemente chiamato “la Balota”, svetta dal 6 giugno 2020 la Panchina Gigante Arancione. La panchina, informa una nota della Comunità redazionale diffusa della Riserva di Biosfera #Mab Appennino, è collocata lungo un sentiero Cai 632, che taglia sotto il Castello di Baiso e che, dopo aver attraversato la storica borgata di Cassinago, funge da crocevia con altri sentieri, permettendo di raggiungere tanto i calanchi policromi di Casale quanto la Calcinara o Monte Lusino. Nella dotazione di questa Big Bench rientra anche una libreria all’aperto posta sul retro della panchina, per prendere in prestito un libro e leggere in relax, e perfino una postazione selfie, ovvero un pannello in legno dove appoggiare il cellulare per scattare la propria foto ricordo. 

“In un solo anno 10 mila presenze e un sacco di recensioni online per la Panchina gigante di Baiso hanno dimostrato che abbiamo scorci spesso sottovalutati e che, se valorizzati, sanno mostrare tutto il bello della Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano”, afferma Fabrizio Corti, sindaco del Comune di Baiso, reduce dalla doppia recente inaugurazione di un cannocchiale e finestre di land art attorno alla Bigh Banch baisana, parte del Community Project che vede queste installazioni anche a Castellarano, sul Monte Fosola e a Ligonchio. “In quello che prima era un luogo panoramico poco noto, sulla cima del poggio la Balota, abbiamo posato solo un anno fa questa panchina fuori scala di colore arancione, secondo i dettami del designer statunitense Chris Bangle – spiegano gli ideatori e sostenitori di questa iniziativa, i volontari del Nordic Walking Baiso, capitanati da Maurizio Monzali e dalla presidente Gloria Mercati –. Un semplice cambio di prospettiva che ci fa sentire come bambini capaci di meravigliarsi dalla bellezza del paesaggio. È stato una felice chiave di successo che ci ha stupiti e, da sabato, la abbiamo incoronata con una ulteriore offerta. Ricordiamo che da qui è possibile ammirare un panorama che va dal Monte Cimone e al crinale appenninico, fino ai ponti di Calatrava in città a Reggio Emilia, se non anche le prealpi o San Luca e la Torre degli Asinelli. È il nostro benvenuto nella Riserva di Biosfera e in Appennino”.

“Nella Baiso dei calanchi e delle persone la cosa più semplice è rendere più disponibili i monumenti naturali che ci stupiscono già a occhio nudo. Ecco perché ci è sembrato utile potere sostenere questa progettualità con un cannocchiale a postazione fissa a beneficio delle persone che vogliono calpestare la nostra Riserva MAB Unesco”, commenta Fausto Giovanelli, coordinatore della Riserva Mab. Dinnanzi alla “big” panchina, sino al 5 giugno, si aprono anche le cinque finestre d’artista di Roberto Mercati e Antonio Tarantello. “Dopo oltre un anno di pandemia, nel corso della quale, almeno per certi periodi, la finestra ha rappresentato per molti di noi l'unica vera frontiera con la realtà circostante – spiega Mercati - possiamo riappropriarci un poco della sua vocazione di soglia, di frontiera rispetto all'infinito. Ognuna delle cinque installate, a distanza di 10 metri le une dalle altre, ha con un colore diverso. Esse esprimono una dimensione dell'uomo (o della categoria dell’essere): presente, passato, futuro, anima, empatia. È una forma di land art che mira a connettere la sensibilità di chi la sperimenta con il paesaggio e le sue storie. Arte ibrida, povera e al tempo stesso aperta alla tecnologia”.