Carpi Futura: bene il Pug che segna un'inversione di tendenza. Restano alcune perplessità

Il nuovo Pug presentato a dicembre è il segnale che qualche cosa sta cambiando in campo urbanistico. E che si sta innestando un'inversione di tendenza rispetto all'espansione della città a macchia d'olio, al consumo di suolo per residenza, insediamenti produttivi e commerciali, “...con un rapporto irrisolto sia verso la campagna e il proprio paesaggio che verso la dimensione urbana del centro storico”. Tanto più che il Piano, esteso all'area vasta delle Terre d'Argine, rispecchia l'esigenza, sempre sostenuta, di arrivare al Comune unico. Ci sono iniziative, tuttavia, che sollevano qualche perplessità. Questo il senso di un comunicato diffuso in queste ore dal presidente di Carpi Futura, Sergio Vascotto, a nome del Gruppo di lavoro “Ambiente e territorio” della lista civica. segue

La nota si sofferma in particolare su alcuni aspetti del Pug, considerati un “cambio di passo” che la lista civica sostiene con convinzione. Come gli 80 ettari sottratti all'espansione abitativa, produttiva e commerciale per farli ritornare a destinazione agricola, nonché le linee guida per un'edilizia di contrasto al cambiamento climatico e, più in generale, la fine delle politiche territoriali “di corto respiro” e delle “scelte al ribasso” imputate alla gestione dell'urbanistica da parte di Simone Tosi, con il passaggio da un'ottica espansiva a una rigenerativa. Va proprio in questa direzione, sottolinea il documento, il voto favorevole espresso dai consiglieri di Carpi Futura, al recupero del biscione di via Unione Sovietica. Dopo aver auspicato che la cornice del Pug aiuti a ricucire i progetti sparsi qui e là cui sono destinati i finanziamenti del Pnrr e a stabilire migliori collegamenti tra le località dell'Unione, il documento richiama anche punti critici sui quali la lista civica esprime perplessità: l'attraversamento della Losi all'altezza del polo scolastico, quello della Traversa San Giorgio, il sottopasso Manzoni Tre Ponti che dovrebbe eliminare il passaggio a livello, quello ciclopedonale sotto la stazione, l'espansione della Ztl in centro. Qualche dubbio, attenuato solo dalla necessità di intercettare i fondi del Pnrr, viene espresso anche sul cospicuo investimento per il recupero della corte di Fossoli, ritenuto utile per l'edilizia sociale, ma troppo marginale rispetto alla città.