C'è l'ok del Ministero per A22, Cispadana e bretella

Atteso nel 2023 il bando pubblico per l'assegnazione dei lavori

I progetti di Cispadana e bretella Campogalliano-Sassuolo, collegati con il maxi rinnovamento dell’A22 del Brennero, compiono un altro passo verso la realizzazione. Il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini ha infatti dato parere favorevole alla proposta di project financing di Autostrada del Brennero Spa per i 7,2 miliardi di investimenti necessari per procedere con le opere collegate all'A22 tra cui, appunto, Cispadana e Bretella. 

Le prossime tappe prevedono il bando pubblico per l’assegnazione dei lavori che sarà pubblicato dal Governo entro la fine del 2023. Un bando di portata europea su cui Autobrennero Spa vanterà un diritto di prelazione a parità di offerta, e che comporterà anche il rinnovo della concessione scaduta nel 2014. 

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«Si tratta di una notizia che non solo Autobrennero, ma tutti i territori che vanno dal Brennero a Modena attendevano per lo meno dal 2014 – dice l'amministratore delegato di Autobrennero Spa Diego Cattoni –. Arrivare a questo punto è stato complesso, ma possiamo dire di aver raggiunto un risultato storico: la nostra proposta di Green Corridor, tesa a riconfigurare la mobilità lungo l'asse del Brennero attraverso un piano di investimenti di 7,2 miliardi di euro, ben 3,5 volte in valori attuali l'investimento sostenuto per costruire l'autostrada, è stata accolta dal ministero. Questo significa che ora si apriranno le procedure di gara, ma soprattutto significa che quel piano così ambizioso per il mondo dei trasporti, per l'ambiente e per l'economia locale e nazionale è il piano che, nei suoi fondamentali, dovrà realizzare chi otterrà la concessione. Ovviamente, il mio auspicio è che sia Autostrada del Brennero, che vanta su questo piano un diritto di prelazione, la stessa società che oltre sessant'anni fa fu costituita dagli enti locali proprio allo scopo di realizzare l'autostrada, dare all'Italia un collegamento autostradale con il resto d'Europa e ai territori attraversati uno straordinario strumento di sviluppo economico e sociale. I soci che hanno costituito Autobrennero sono e saranno i protagonisti di questa nuova stagione, perché come già in passato non hanno i ricavi come priorità, ma la costruzione di futuro».

Soddisfazione per l’importante passo avanti nell’iter burocratico dell’opera è stata espressa anche dai vertici della Regione Emilia Romagna: «Un risultato importante per un'opera pubblica che sarà realizzata attraverso investimenti della società e dei territori con la massima attenzione alla sostenibilità e ai "servizi green", come le stazioni di ricarica per l'elettrico e l'idrogeno – affermano il presidente Stefano Bonaccini e l'assessore regionale alle Infrastrutture Andrea Corsini –. Come sempre faremo la nostra parte per mettere a terra due opere strategiche di collegamento nord-sud del Paese e di supporto per lo sviluppo di filiere produttive fondamentali, quali quella ceramica. Un'ulteriore conferma che quando si lavora insieme senza pregiudizi e per il bene della collettività le soluzioni si trovano».

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Decisamente meno trionfalistiche e più cariche di dubbi sono le posizioni del Coordinamento cispadano: «Viene approvato un piano di investimenti, non l’assegnazione definitiva della nuova concessione A22 ad Autobrennero – attacca il comitato che chiede una Cispadana non autostradalizzata –. Per questo si dovrà aspettare qualche anno ancora salvo imprevisti. Imprevisti molto prevedibili che sono, in sostanza, la violazione delle norme europee sulla “concorrenza” ed il “libero mercato”. Da notare che il piano di investimenti di Autobrennero prevede, con tempistica non specificata, la realizzazione della Cispadana autostradale ma non l’obbligo! Per quanto poi riguarda i tempi appunto, siamo comunque lungi dal vederne la fine visto che il progetto autostradale dovrà essere sottoposto, stante le norme attuali, a nuova valutazione di impatto ambientale (VIA)».

Anche sul versante economico-finanziario, il Coordinamento cispadano nutre parecchi dubbi: «Un miliardo e 700 milioni, se pur depurati dai finanziamenti pubblici previsti da Regione e Stato, (oltre 500 milioni ipotizzati ma non pronto cassa) rimangono una bella cifra. Stiamo parlando di un miliardo e 200 milioni circa da trovare sulla piazza bancaria. Il tutto in un contesto contrattuale (Regione/ARC) dove, a causa all’articolo 30 della Concessione, viene adombrato l’obbligo dell’Ente Pubblico di accollarsi i debiti del concessionario a fronte di mancati guadagni (pedaggi) già del resto ampliamente dimostrati dalla stessa ARC». 

Ma, come risaputo, è lo stesso progetto di Cispadana autostrada a lasciare perplesso il Coordinamento: «Stiamo parlando di soldi pubblici buttati per un’opera che si dimostra non adatta a risolvere i problemi di viabilità del territorio attraversato anziché procedere alla realizzazione, in tempi decisamente minori, dei tratti mancanti della strada a scorrimento velocecon minori costi, maggiore connettività con il sistema viario minore, minore consumo di suolo fertile e, in generale, minore impatto ambientale. Ad essere ottimisti, non si apriranno i cantieri prima di 3 o 4 anni per terminare, salvo imprevisti, dopo altri 4. In definitiva avremo una inutile autostrada, visti anche gli indirizzi trasportistici della stessa Autobrennero (AD Cattoni 1/11/2022 Il sole 24 ore), non prima del 2030. A quell’anno sarà attivo il nuovo tunnel ferroviario del Brennero e di conseguenza, causa accordi internazionali, non si potrà più inviare o ricevere le merci su gomma dal resto d’Europa con tanti saluti di chi, nel frattempo, ha pensato di strutturarsi diversamente da noi».