La nuova rete molto ambiziosa, quanto poco discussa e partecipata

Ciclabilità sì, ma senza dialogo

Un intervento in due stralci, concentrati in tempi ridottissismi tra progetta- zione e attuazione – luglio/ settembre 2020 per il primo; settembre/dicembre 2020 per il secondo – per una spesa complessiva di poco meno di 182 mila euro, 36 mila dei quali ottenuti dalla Regione. Sotto la sigla Rme (Rete mobilità di emergenza) sta prendendo forma e verrà completato entro l’anno il più radicale intervento sulla viabilità che si ricordi da diversi anni a questa parte: forse assimilabile soltanto, per incidenza sui comportamenti e sul traffico, alla chiusura alle auto di piazza Martiri o, ancor prima, alla messa a senso unico della circolazione sui viali. Emergenza, appunto: è il concetto chiave di com- prensione di tanta velocità di esecuzione del progetto non proprio così abituale per la pubblica amministrazione. Emergenza Covid: per dire di un collegamento diretto con la pandemia giustificato, stando alle fonti comunali, dal timore che le norme di distanziamento sui mezzi pubblici, soprattutto in vista della ria- pertura delle scuole potessero produrre una generale conversione all’auto privata, con conseguente paralisi del traffico. Da qui la #rivoluzione2ruote e della filosofia #primalebici, al centro della comunicazione di Alberto Bellelli, per creare nell’intrico della rete viaria cittadina spazi privilegiati per la velocità degli spostamenti, mai disgiunta dalla sicurezza, a totale vantaggio di chi sceglierà la bicicletta.

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