Il ''lodo'' Bonaccini per sbloccare il nodo A22: un'interrogazione al Governo

Torna a scaldarsi la questione Cispadana, strettamente connessa all'altra, della Bretella Campogalliano Sassuolo, per non dire della terza corsia dell'A22. A riaccendere le polveri, questa volta è stato il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Il quale, dopo aver messo 200 milioni sul piatto della Cispadana, ha preso di petto la questione che la blocca. Si tratta del rinnovo della concessione per l'A22 alla  Autobrennero spa, maggiore azionista dell'Arc (Autostrada regionale Cispadana) che ora la gestisce e che, senza gli introiti dell'A22, mai e poi mai potrebbe avventurarsi nella realizzazione della nuova arteria tra Reggiolo (nella foto, il virtuale del casello) e Ferrara. Ma qual è il problema? Che Autobrennero spa è società mista pubblico privata e non potrà farsi concedere di nuovo l'A22 fuori da un bando di gara europeo. Solo se fosse interamente pubblica, estromettendo dunque i soci privati, il rinnovo potrebbe avvenire senza gara, profilandosi una gestione in house. Offerte ai privati per acquisirne le azioni sono state fatte, ma la Corte dei Conti ha fissato un limite massimo che gli azionisti ritengono insufficiente. La pratica è incagliata qui da mesi. (segue)

Ecco allora l'idea di Bonaccini, confidata in un'intervista, per rinnovare la concessione aggirando la gara: il Governo dovrebbe affidare all'Autobrennero spa, così com'è, cioè ancora con i privati azionisti, un project financing inclusivo della gestione dell'A22, della realizzazione della Cispadana e della bretella Campogalliano Sassuolo. Una partnership pubblico privata, insomma, che richiede però un decreto legge del Governo e per il quale sempre Bonaccini assicura di aver ricevuto segnali positivi dalla Presidenza del Consiglio e dai ministri competenti. Sarebbe la mossa del cavallo, un tentativo di scavalcare il nodo principale, superando l'impasse. Ma il “Comitato No Bretella - Sì Mobilità sostenibile” ha subito mobilitato un gruppo di parlamentari, eletti con LeU, i 5Stelle e il Maie, Movimento associativo Italiani all'Estero, ora tutti nel Gruppo misto della Camera. Da loro è partita all'indirizzo del Ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili un'interrogazione, prima firmataria Rossella Muroni, ex Leu, per chiedergli se sia a conoscenza della proposta di Bonaccini e, nel caso, quale sia la posizione del Governo sulla sua idea di evitare sia la gara europea che la liquidazione dei privati. L'attenzione degli interroganti si concentra in particolare sulla Bretella per Sassuolo, ritenendola superflua, progettata prima della superstrada che già collega il distretto ceramico al nodo tangenziale di Modena, assicurandone lo sbocco verso il Nordeuropa. Oggi, scrivono nell'interrogazione, sarebbe preferibile investire le risorse del Pnrr su una mobilità sostenibile, quale una linea ferroviaria che colleghi gli scali di Dinazzano e Marzaglia e che, spostando su ferro i trasporti, consentirebbe di adeguarsi alle richieste austriache di abbattere drasticamente il numero dei Tir che transitano al Brennero.