Una iniziativa del Rotary Carpi in collaborazione con le scuole cittadine

La rigenerazione urbana vista dagli studenti carpigiani

Loro, gli studenti del Liceo Fanti e dell'Itis Leonardo Da Vinci, la città del futuro la vedono così: verde e accogliente, uno spazio in cui vivere e lavorare nella bellezza perchè la terra "non appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene alla terra". Gli studenti delle terze classi E ed F del Fanti e della classe quinta AC del Da Vinci si sono confrontate tra loro e con esperti del settore sul futuro vivibile di Carpi e più in generale delle città, avanzando anche proposte concrete per un ambiene "circolare" e "sostenibile". Lo hanno fatto su iniziativa del Rotary Club Carpi che, con il suo presidente Mauro Bernini e con i soci Rotary architetto Franco Rebecchi e Elia Taraborelli, li ha accolti al circolo Guerzoni di via Genova per una mattinata di confronto e di approfondimento sui temi urbanistici ed ambientali. 

Introdotta da una relazione dell'architetto Rebecchi sulle moderne tecniche digitali per programmare il futuro urbanistico delle città, la mattinata ha poi visto scendere in campo gli studenti con le relazioni predisposte per l'occasione: la terza F del Liceo (coordinatrice la professoressa Anna Giannini) con un approfondimento sui giardini in città; la terza E del Fanti (coordinatore il professor Gian Luca Bernardi) con uno studio su "Le cose e lo spazio, interstizi urbani". Al Da Vinci (quinta AC con in professori Paolo Bussei e Rita Artioli) è spettato il compito di analizzare gli effetti che producono le piante sulla qualità dell'aria. Proposte concrete? Un migliore riutilizzo arboreo delle "rotonde" di maggior dimensione sulla cintura periurbana carpigiana e la realizzazione di un giardino degli orti con al centro una grande vasca popolata di pesci con la cui acqua rigenerata si potrà innaffiare e al tempo stesso fertilizzare le coltivazioni. Con tando di budget di spesa e rientro economico previsto in pochi anni.

(Nelle foto: due momenti dell'iniziativa e i rotariani Mauro Bernini e Franco Rebecchi, da sinistra)