Il Sindaco: stiamo cambiando la forma della città

Parco dell'Oltreferrovia con vista dall'alto: Carpi riconquista un orizzonte

Sul progetto, la firma prestigiosa dell'architetto Mario Cucinella. Lo studio Paisà Landscape incaricato per l'architettura del paesaggio

Occorre immaginare un foglia, nel cui innesto tra il picciolo e la lamina si trova la stazione ferroviaria, con il sottopasso che sbuca dall'altra parte dei binari, in una piazza nuova che va a occupare l'angolo retto di via Corbolani. Da quel punto partono le nervature, una in direzione della via Tre Ponti, a 45 gradi rispetto al tratto nord sud di via Corbolani; una verso il centro del futuro parco dove sorgerà una collina panoramica divisa in due dal tracciato; e una terza che porta alla sede universitaria sul tratto ovest est della stessa via Corbolani e prosegue anch'essa nel parco. Tutto intorno, sulle nervature minori che si diramano da queste tre, si ricaveranno una trentina di “stanze”, spazi, cioè, in alcuni casi attrezzati per sport, fitness, giochi bambini, barbecue, zone lettura e relax; in altri casi si tratterà semplicemente di spazi dove si lascerà fare alla natura il proprio corso, in termini di campi fioriti, boschi, giardini tematici diretti a valorizzare la biodiversità, oppure da adibire a orti sociali dove la gente possa essere coinvolta in prima persona. 

E' questo, a grandi linee, il disegno del Parco dell'Oltreferrovia destinato a conferire all'attuale campagna che arriva a lambire il centro storico la funzione di area verde pubblica: la più grande della città con i suoi 73 mila metri quadrati che arrivano a 82 mila con il verde di pertinenza dell'Università e del lotto che sorgerà sua via Tre Ponti e a 100 mila se si considerano anche il verde di pertinenza del Consorzio agrario e la prosecuzione nell'area di cessione del confinante comparto C5: esattamente come il parco della Memoria, a Correggio, al netto degli impianti che vi sorgono. Il progetto, non ancora esecutivo (lo sarà nei primi mesi del 2022), è stato presentato questa mattina dal sindaco Alberto Bellelli (“Considerando anche la bretella per Fossoli e l'Ospedale, stiamo cambiando la forma di Carpi”) insieme all'assessore all'Urbanistica Riccardo Righi, il cui ruolo è stato decisivo per raggiungere l'intesa con Fondazione e Università che ha sbloccato la situazione dell'intera area periurbana a est dei binari. Ed è intervenuto in collegamento da Bologna, l'architetto Mario Cucinella, firma prestigiosa per un'operazione di ampio respiro che ha coinvolto, insieme al suo studio MC A rappresentato nella circostanza dall'ingegner Giulia Mariotti, anche i professionisti di Paisà Landscape, gruppo interdisciplinare di specialisti di Architettura del Paesaggio per i quali ha parlato da Ravenna l'ingegner Antonio Stignani. «Dalla partecipazione al questionario consultivo – ha detto Cucinella – abbiamo colto il profondo attaccamento della popolazione a questo territorio. Con il progetto del Parco, abbiamo inteso dare piena pregnanza alla nozione di Oltreferrovia intesa come passaggio da un confine vecchio a uno nuovo e come desiderio di andare dall'altra parte». Ci si va, ha sottolineato ancora Cucinella, con l'idea non di crearvi un parco agricolo, ma di realizzare uno spazio vicino alle esigenze della città che si prolungherà qui anche con il futuro restauro del Consorzio agrario e approderà oltre i binari con la piazza che sorgerà oltre la stazione, bellissima e suggestiva, almeno nei disegni, con i suoi getti d'acqua e le alberature a caratterizzarla. Si procederà prima di tutto a modellare lo spazio, ha spiegato invece l'ingegner Stignani, rispettando il reticolo agricolo sottostante, ma non ci saranno più fossati a dividerlo perché si punterà a una morfologia continua. Dopo i grandi movimenti di terra, fra i quali il più importante sarà la realizzazione della grande collina panoramica che funzionerà da "attrattore centrale”, permettendo la veduta dello skyline della città, si provvederà al rimboschimento, in parte con essenze grandi già cresciute nei vivai e in parte messe a dimora più piccole, ma in grado di raggiungere dimensioni ragguardevoli nel volgere di soli tre/quattro anni. L'irrigazione, ha precisato Stignani, servirà non solo per mantenere vivi prati e campi fioriti, ma anche come fattore di mitigazione del clima, indispensabile per estati sempre più torride.

 

Progettare interi pezzi di città significa mettere in moto un meccanismo complesso, ha spiegato Riccardo Righi, intervenendo su costi e tempistica. Il Comune ha stanziato un milione di euro per la progettazione esecutiva del primo stralcio, ovvero la modellazione dello spazio con i relativi movimenti di terra: e potrebbero essere a buon punto nell'autunno prossimo, quando aprirà la sede universitaria. Per gli stralci successivi, il Sindaco si è detto molto fiducioso nei prossimi bandi legati alle prospettive di finanziamento del Pnrr che li prevede anche per le aree verdi pubbliche: disporre di un progetto è  un buon viatico. Sono già state assegnate, invece, e partiranno fra pochi giorni, le opere di urbanizzazione primaria al servizio dell'intero comparto C6, con il parco, ma anche del Consorzio agrario e della sede universitaria per la cui realizzazione si attendono notizie dalla Fondazione CR Carpi.