Senso unico e ciclabile Remesina? Truzzi: ''Non nego qualche disagio, ma così si preserva la strada''

«Non nego che la soluzione possa non aver accontentato tutti, ma è stata presa nell'interesse generale, compreso quello degli agricoltori», precisa l'assessore Marco Truzzi, chiamato in ballo dalle aziende agricole della via Remesina per quello che considerano un ostacolo frapposto alle loro attività. Si parla, ovviamente, del senso unico in direzione sud-nord istituito alla fine del 2020 tra la via Ceccona e Fossoli Gruppo, completo di pista ciclabile per consentire la circolazione contromano dei ciclisti che, nel senso opposto, dovrebbero invece pedalare sulla normale carreggiata, sottoposta al vicolo dei 30 all'ora. Gli agricoltori della zona, che lamentano di non essere stati consultati, sostengono da una parte che il senso unico impedisce il transito di mezzi agricoli come le mietitrebbia, troppo larghe per la sezione stradale rimasta dopo l'installazione dei new jersey delimitanti la pista ciclabile; e dall'altra che le aziende agricole che si trovano a nord del tratto a senso unico sono ora costrette a spedire i trattori sulla Romana Nord per raggiungere i terreni di proprietà posti dalla parte opposta: due chilometri di tragitto in più che significa tempo, consumi di carburante e pericoli per circolazione sulla Provinciale.

«Conosco le obiezioni – replica Truzzi –: sono le stesse che mi furono avanzate quando, dopo aver tolto l'asfalto sulla Remesina come prevedeva un progetto del precedente mandato amministrativo, e prima di dare il via ai lavori di ripristino del manto con la nuova asfaltatura leggera, spiegammo a tutti, residenti, agricoltori, attività economiche e industriali, la logica del senso unico e della pista ciclabile. Non risponde a verità, dunque, che non siano stati consultati, anzi. Tant'è che dovemmo prendere atto del loro dissenso. Per il quale ribadisco: le mietitrebbia non è che circolino sulla Remesina con la frequenza degli altri mezzi e spesso sono lasciate sui campi e vengono spostate silo alla fine dei lavori».

 

Quanto al “giro lungo” dei trattori che per andare a sud debbono spingersi fino alla Romana Nord percorrendo la via Gruppo, per rientrare e risalire la Remesina da via Valle, l'Assessore invoca l'interesse generale e i benefici che la più tormentata extraurbana di Carpi ("Le manutenzioni al chilometro sono costate negli ultimi dieci anni sei volte più di qualunque altra strada extraurbana”) sta ricavando dalla soluzione adottata: «Ci ha guidati il principio di stabilire una gerarchia tra le strade – riprende –. Visto che ne corre una parallela, la Romana Nord, si è pensato di deviare lì il traffico pesante per preservare la Remesina il più a lungo possibile nelle condizioni attuali e privilegiarne la percorribilità leggera, come le biciclette, che non ha molte alternative nel dirigersi a nord: la soluzione adottata con il periodo a riposo e l'asfaltatura leggera si è rivelata performante, rispetto a com'era prima. E' vero ­ continua Truzzi – che il fondo dissestato era dovuto molto al traffico di mezzi pesanti: ma il cartello del divieto di accesso per i quelli superiori alle otto tonnellate esiste da sempre. Non è mai stato sufficiente, però, né possiamo mettere una pattuglia permanente per impedire loro l'accesso. Da qui la scelta del senso unico. Riservare una percorrenza ai trattori? Non esiste, nel codice della strada: c'è il “divieto d'accesso, eccetto...”, ma non il “senso unico eccetto...”, com'è logico che sia. Quanto alla pista, è previsto che una ciclabile percorribile contromano su strada extraurbana, come in questo caso, debba essere protetta da una barriera fisica». Stando così le cose, dunque, è bene mettersi il cuore in pace, perché, come precisa l'Assessore, «...la soluzione è definitiva. Capisco le ragioni degli agricoltori soprattutto della zona a nord del senso unico ma, a parte il problema delle mietitrebbia, il disagio di dover effettuare molti trasporti, con andata e ritorno dei trattori, tutto sommato riguarda un numero limitato di giorni, nel corso dell'anno. La soluzione alternativa della via Fossetta Cappello? E' nel territorio di Novi».