Negative ripercussioni su tutta la viabilità provinciale, dicono. Un caso di mancato coordinamento

Le associazioni dei consumatori contro la chiusura di ponte S. Ambrogio a Modena

E' un passaggio obbligato sulla via Emilia, tra Modena e Bologna: resterà chiuso per sei mesi per lavori di manutenzione secondo quanto ha annunciato l'Anas, ma le proteste fioccano. L'ultima, in ordine di tempo, quella firmata congiuntamente da quattro associazioni dei consumatori modenesi, le più rappresentantive: Adiconsum, Adoc, Confconsumatori e Federconsumatori.

"E’ davvero singolare apprendere, con modesto anticipo, che sarà chiuso per sei mesi uno dei principali snodi viari della nostra provincia - afferma una nota delle quattro associazioni -. La chiusura dal 1° luglio del ponte di Sant’Ambrogio, se attuata, avrà effetti negativi su di una vasta area, per la già complicata condizione di traffico delle direttrici alternative, Nonantolana e Vignolese. Un tema che potrebbe diventare impattante per l’intera provincia, qualora si dovesse verificare un blocco, non infrequente, del traffico autostradale".

 

"Questa vicenda - sottolineano le associazioni dei consumatori - è significativa anche perché evidenzia, una volta di più, l’assenza di un dialogo largo, di un confronto attorno alle problematiche della viabilità e del traffico nella nostra provincia. Nessuno può mettere in discussione l’impegno, la buona volontà, persino la passione di tutti i soggetti coinvolti, a partire dalla Provincia; un soggetto da encomiare per i limiti economici nei quali si è mossa per anni. Ma qui il problema è il coordinamento, il dialogo, la conoscenza delle iniziative adottate e la discussione attorno a quelle adottabili, a partire dal tema fondamentale della sicurezza stradale".

"In assenza di una comunicazione pubblica di Anas - è la conclusione delle associazioni dei consumatori modenesi - pare di capire che l’intervento non sia legato a problemi statici del manufatto, ma sia da ricondurre alla manutenzione, senz’altro opportuna, dello storico ponte. Un fatto certamente positivo, da tutti i punti di vista, ma gestito in modo quantomeno discutibile da Anas, che non ha coinvolto le Amministrazioni locali e la Provincia. I Sindaci che sono intervenuti in questi giorni hanno bene rappresentato quanto accadrebbe nei prossimi mesi a fronte della mancata individuazione di un serio piano alternativo del traffico, che certo non può essere messo in campo in poche settimane. Un piano che affronti anche il problema del trasporto scolastico, quello dell’imprevedibilità dei tempi per raggiungere le Scuole ed i luoghi di lavoro, gli effetti sulla rete commerciale e ricettiva".