Viaggiare dopo due anni di pandemia: la parola alle agenzie di viaggio

Tempi duri per i viaggiatori e per le agenzie di viaggio. Le misure via via adottate per contenere l’emergenza Covid producono molte limitazioni agli spostamenti in Italia e all’estero e districarsi tra decreti e normative non sempre è facile. Tolte comprovate esigenze lavorative o per emergenza, i cittadini italiani possono andare negli Stati membri dell’Unione Europea e in quelli che fanno parte dell’accordo di Schengen, come Islanda per esempio. Anche se ci sono dei “però”: tanto per dire, la Svizzera cambia ogni settimana l’elenco delle regioni italiane che possono entrare. Oppure ci sono mete che possono essere raggiunte da altri turisti ma non da quelli italiani, come le Maldive a cui possono accedere russi, giapponesi, arabi ed altri o come le colonie francesi ai Caraibi in cui possono andare i francesi. Dal canto suo, l’Italia ha recentemente approvato il nuovo decreto Draghi che prevede green pass per ristoranti al chiuso, palestre, piscine e cinema. E, anche se quest’ultima legge tocca tangenzialmente il mondo dei viaggi, si aggiunge alla confusione normativa (e mediatica) che vige dall’inizio della pandemia. Tra l’altro, essendo la situazione in costante evoluzione, non si può prevedere quando e come cambierà di nuovo. Considerato tutto ciò, viene da chiedersi come stiano vivendo questo periodo alcune delle agenzie di viaggio di Carpi e quale sia il feedback restituito dai loro clienti.

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