Alfabeto diplomatico

C’erano delle BiMBE che si ritrovarono sotto le BoMBE

Dovettero strisciare come dei rETTILI per provare a sfuggire ai proiETTILI

Non potevano tornare indiETRO perché ovunque andassero esplodeva del vETRO,

così dovettero trovarsi un riFugiO per proteggersi dal FumO, dal FuocO e stare al sicuro.

Non potevano tornare a cASA perché in quel giorno era stata invASA,

dovevano lasciare la loro tERRA perché di colpo era scoppiata la guERRA

Nessuno sembrava caPACE di riportare la PACE, la chiamavano MISSIone, ma per ora si vedevano solo

MISSIli dal cielo e nessuna compassione

Gli dissero di prendere un’ARMA, quando invece gli servivano fARMAci, convinti che imbrACCiARe un

FuCILE fosse più FaCILE che ACCoRdARsi e che le PistOLE potessero far meglio delle ParOLE.

Forse era stata un’incomprEnSIONE a scaturire tutta questa EsploSIONE, avevano sbagliato le LeTTere e ora risolvevano premendo i grilLeTTi.

Non c’è davvero un altro MoTiVo che spieghi le MoloTov e i mirini da tiro, lo sanno tutti che il moNDo è

troppo graNDe per una sola persona, a maggior ragione se si ritrova ad essere una persona sola.

(ph. Il Fatto Quotidiano)