Altro che “decrescita felice... Qui la ricrescita dei miei capelli è orribile e infelice”, si lamenta la vicina che non osa il fai-da-te per paura di peggiorare il risultato. “E il mondo sembra correre verso il come prima più di prima...altro che mai niente sarà come prima!”: sposto l’argomento, visto che per buona sorte la tinta dei capelli non mi schiavizza più da anni. I parrucchieri, mai furono così attesi, così indispensabili per le nostre capigliature Covid-scombinate, inaccettabili per chi si vuole presentare all’onor del mondo con il look abitualmente curato ... “Niente di più brutto di una testa disordinata!”: ogni madre ce lo ha ripetuto fino alla noia. Vediamola allora con altri occhi, poetici e ironici, leggeri e sorridenti: quelli di Gianni Rodari
TESTE FIORITE
Se invece dei capelli sulla testa
ci spuntassero i fiori, sai che festa?
Si potrebbe capire a prima vista
chi ha il cuore buono, chi la mette trista.
Il tale ha in fronte un bel ciuffo di rose:
non può certo pensare a brutte cose.
Quest’altro, poveraccio, è d’umor nero:
gli crescono le rose del pensiero.
E quello con le ortiche spettinate?
Deve aver le idee disordinate,
e invano ogni mattina
spreca un vasetto o due di brillantina.
Non era un allegrone Gianni Rodari e nemmeno solo un poeta e scrittore per ragazzi, anche se nel 1970, quando aveva 50 anni, aveva vinto il Premio Andersen, grande riconoscimento internazionale di letteratura per l’infanzia. Bambino timido e schivo, presto orfano di padre, cresciuto in collegio e con una madre severa, sviluppa una fantasia ironica e umoristica che si rivela in ogni suo scritto, sempre agganciata alla realtà e alla società con i suoi vizi e virtù. È stato maestro, giornalista de l’Unità e Paese Sera, e oltre alle filastrocche e favole in gran quantità, ricordo i suoi personaggi illustrati quasi come fumetti, antesignani di Snoopy, Lucy e gli altri Peanuts.