Supplica a mia madre, di Pier Paolo Pasolini

Gli erano bastate poche sedute con Musatti, lo psicanalista più famoso di Bologna, per capire ciò che di sé già ben intuiva o sapeva: il legame indissolubile di amore, tenerezza, devozione per la madre Susanna lo avrebbero condizionato e condannato per tutta la vita. Interruppe l'analisi  per " troppo dolore". Solitudine, omosessualità, impossibilità di relazioni amorose appaganti con le donne  da cui era peraltro amato e ambìto, Pier Paolo Pasolini scrive questa molto famosa “Supplica A Mia Madre” nel 1962. Ha 40anni, nel pieno della sua maturità di uomo e di artista, bersaglio di critiche, polemiche, denunce per oscenità, vilipendio della morale e relative sofferenze.

Figlio e madre avevano condiviso tutto, da sempre: I continui spostamenti per seguire l'Ufficiale di fanteria Pasolini Carlo Alberto, padre e marito, per qualche anno anche a Scandiano e a Reggio Emilia Pier Paolo finì le superiori; rapporto molto burrascoso per entrambi; poi lo strazio per la morte di Guido, il fratello più giovane, partigiano, ucciso dai partigiani di Tito nell' eccidio di Porzûs. Pier Paolo e Susanna, nel 1944, aprono a casa loro una scuola, gratuita, per i ragazzi che avevano avuto la  scuola bombardata, dopo essere sfollati a Versuta, piccolo villaggio vicino a Casarsa della Delizia, il paese dell'infanzia del poeta, nato invece a Bologna.

Erano entrambi ottimi insegnanti, molto amati. Ipersensibile e introverso, fin da piccolo era evidente la sua capacità di analisi e di espressione poetica, orgoglio per la madre che in pratica non aveva che lui. La dolce tenerezza che li lega si esprime in.ogni fotografia che ci è dato vedere. È legame assoluto, un nodo che non può sciogliersi. Strazia e commuove al solo guardarli, croce e delizia; come sempre l'Amore è double face. Pasolini regista volle sua madre a impersonare Maria ai piedi della croce nel film "Il Vangelo secondo Matteo" e la pregò di rivivere e piangere il dolore per Guido ucciso così giovane e lei per amore di Pie rPaolo lo fece. La dovettero poi sorreggere a lungo. 

Era il 2 novembre del 1975 quando Pasolini fu trovato massacrato e molti dissero quello che ancora sentiamo dire in vari casi di omicidio e femminicidio: "se l'è  cercata". Il comportamento sessuale continua a essere fonte di morbosa curiosità, gossip e commenti volgari anche oggi, figuriamoci allora, la strada dei diritti civili era ancora tutta da percorrere.

Pasolini sarebbe oggi quasi centenario. Ci manca il suo acume profondo, l'analisi spietata fatta con mente libera. Nella prossima “puntata",  il poeta osserva la società che cambia e ne scrive; questa settimana lo propongo nella luce d'amore, dolente, intima, analitica. 

 

 

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