Borsa delle parole 1, Diario minimo, 11 luglio

Light - E’ durato poco il momento di gloria della cannabis, diventata all’improvviso socialmente accettabile grazie al furbesco abbinamento con l’aggettivo salutista anglosassone light, cioè leggero: un termine fortunatissimo, che conferisce ai prodotti un’aurea di positività taumaturgica spesso immeritata, spalancandogli le porte del successo commerciale globale. È proprio di questi giorni, infatti, la sentenza della Corte di Cassazione secondo cui la cannabis, anche se light, resta pur sempre una droga e come tale è illegale. In attesa dell’inevitabile giorno in cui, per fare cassetta, qualche musicista abbandonerà l’heavy a favore del Light-metal, magari lanciando “il primo disco che fa dimagrire”; o di quello, molto più improbabile, in cui una nuova sentenza ci libererà dall’ingiustificato senso di colpa che ci prende quando, bevendoci una Coca normale, ignoriamo i presunti benefici di quella light; nel frattempo, dicevo, non ci resta che proporre un’alternativa davvero sana, passando dal cracker leggero e quello leggerò: dove l’acquisto dello snack dà diritto ad uno sconto su un libro a nostra scelta. Perchè per stare meglio, non basta diminuire di peso: occorre anche aumentare di cultura. 

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