Consiglio. Capolavoro politico del Pd: Carpi Medaglia d'Argento per la Resistenza non revoca la cittadinanza a Mussolini

Con 16 voti a favore del gruppo Pd Carpi 2.0, mentre ne sarebbero serviti almeno 17, e usciti dall'aula tutti e nove i consiglieri delle minoranze, ma computati ugualmente ai fini del calcolo, il Consiglio comunale ha respinto ieri sera la proposta di revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, concessa da Carpi come da tutti i Comuni italiani nel maggio 1924. L'iniziativa tutta politica di riesumare proprio oggi un tema che avrebbe potuto essere affrontato alla vigilia di almeno una settantina di altre celebrazioni della ricorrenza del 25 Aprile – 77, per la precisione, sono gli anni trascorsi dalla Liberazione – ha trovato un ostacolo insormontabile in un voto altrettanto politico. Con il paradosso che la Città di Carpi, Medaglia d'argento al Valor Militare per meriti acquisiti proprio con la lotta di liberazione, figurerà ora fra quelle che non hanno voluto revocare la cittadinanza al Duce del fascismo.

 

Questo il capolavoro politico combinato da chi ha voluto a tutti i costi portare all'aula di palazzo Scacchetti la proposta, quasi implorando quel maledetto voto in più a favore che sarebbe bastato per farla passare. Poi si potrà discutere all'infinito, come si è fatto ieri sera in Consiglio per circa tre ore, sul merito della questione (arrivando perfino a discettare su Mussolini “buono” o “cattivo”), ma l'esito è una chiara denuncia di tutti i tentativi di asservire la storia al dibattito politico contingente, che ha preso le mosse – si presume dalle parti dell'Anpi – dall'assalto alla sede della Cgil dell'ottobre scorso e dalla volontà di spremere dalla destra italiana attuale un nitido pronunciamento antifascista. Il mezzo prescelto, tuttavia, andando a scomodare la storia, ha rivelato tutti i suoi limiti: la cittadinanza onoraria al Duce in quel 1924 è una prova dell'avanzata della fascistizzazione dello Stato, imposta anche a realtà dalle profonde radici socialiste com'era la Carpi di quei tempi. E mantiene un valore di testimonianza incommensurabile rispetto alle pochezze e alle miserie del dibattito politico contingente.