La passione e il politichese

E adesso uno di destra destra, per esempio il consigliere leghista Giulio Bonzanini che ha sollevato il caso, potrebbe obiettare a chi difende gli autori del murale incriminato: e se avessero disegnato un profilo elogiativo di Mussolini? Vi scagliereste con altrettanto vigore per la tutela della libertà di espressione degli studenti del Liceo Fanti? Il fatto è, verrebbe da rispondere al consigliere Bonzanini che ama di tanto in tanto ricorrere alla Storia, che dubitiamo molto che agli studenti del Liceo Fanti, specie di questi tempi, possa mai venire il ghiribizzo di disegnare un profilo elogiativo del buon governo del Duce, un inno alle leggi razziali, un elogio alla sua Italia armata di moschetti '91 e scarponi dalle suole di cartone con cui spezzare le reni alla Grecia. Magari sono più sensibili ai temi ambientali e sono disponibili a mobilitarsi su quella lotta al cambiamento climatico dalla quale, nel novembre 2019, Donald Trump, alla guida del secondo emettitore globale di gas serra dopo la Cina, si sfilò, lasciando l'accordo di Parigi. Sarà un caso che l'affresco incriminato risalga proprio a quel 2019? E che sempre a quell'anno a Carpi siano partiti i primi Fridays for Future? Adesso è davvero inutile, per non dire ridicolo, che il consigliere Bonzanini invochi “incontri e dibattiti aperti” o “momenti di confronto e dibattito (purché garantiscano un contraddittorio)”: quelle sono cose che appartengono all'armamentario politichese, da mozione consiliare e da schermaglie tra esponenti politici che sgomitano per la visibilità. Quell'affresco è altra cosa. E' l'espressione di un sentimento, di una consapevolezza comune, di uno slancio collettivo contro la tracotanza e l'insensibilità di un potente della Terra che della Terra, in quei giorni, dimostrò di infischiarsi alla grande. Parafrasando l'Humphrey Bogart de L'ultima minaccia (1952) viene da dire “...sono il cuore e la passione, bellezza, e tu non puoi farci nulla. Nulla”.