Missione a Bruxelles, informa una nota dell'Agenzia stampa regionale, per il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini alla vigilia dell’avvio della nuova programmazione europea 2021-27 e dell’implementazione del Next Generation EU. Numerosi, prosegue la nota, i temi di stretto interesse per il sistema socioeconomico emiliano-romagnolo sui quali chiedere all’Unione europea di intervenire, attraverso soluzioni rapide e condivise: tra questi i focus sul settore delle ceramiche e quello dell’automotive, da tenere in considerazione nell’elaborazione delle linee guida sugli aiuti di Stato per il clima e l’energia da parte della Commissione europea. Poi misure normative che evitino la delocalizzazione di siti produttivi da parte di Gruppi e multinazionali che scelgono di investire nei territori ad alto valore aggiunto, anche grazie a fondi pubblici, spesso europei, salvo poi trasferire tali attività in aree dai minori costi produttivi, a danno dell’occupazione e dello sviluppo delle comunità locali. Altri capitoli sono poi quelli dell’agroalimentare e dei prodotti Dop e Igp, da tutelare rispetto ai tentativi di utilizzare marchi affini, e la salvaguardia dell’Aceto balsamico tradizionale Dop di Modena e Reggio Emilia, dopo la ferma presa di posizione del Governo italiano contro il falso balsamico sloveno e l’ipotesi del ricorso a difesa alla Corte di Giustizia dell’Unione europea da parte dell’Italia (segue).
Presidente Bonaccini, a Bruxelles non ha dimenticato qualche cosa?
Ecco, tutto bene: siamo orgogliosi che il presidente Bonaccini sia così presente anche ai massimi livelli europei per sostenere la causa dei distretti produttivi emiliano-romagnoli. E che attiri attenzione sui focus dell'automotive, della ceramica e dell'agroalimentare. Ma non ha dimenticato qualche cosa? Eppure, giusto ieri, inaugurando Moda Makers a Modena, aveva dichiarato: “Il settore manifatturiero dell'abbigliamento e della calzatura è il terzo in Emilia Romagna per export dopo la meccanica-motori e l'agroalimentare. Occorre dunque aiutarlo con investimenti anche pubblici, perché è uno dei distretti più colpiti dalla pandemia”. Appunto, perché a Modena il comparto tessile e calzaturiero è terzo e a Bruxelles non riesce nemmeno a salire sul podio?