Quei graffi ignoranti sul cuore monumentale della città: a quando una cancellata protettiva?

Le scritte ignoranti sui mattoni antichi del palazzo dei Pio (qui la notizia) sono un colpo al cuore per i Carpigiani affezionati alle pietre della propria memoria. Ma stimolano anche più che comprensibili reazioni rabbiose nei confronti di una masnada di vandali – non vogliamo aggiungere altre qualifiche, perché non sappiamo se siano giovani, adolescenti, adulti, italiani, stranieri, misti o altro – il cui senso di appartenenza alla città, misurabile con il rispetto dei suoi simboli, è sceso ampiamente sotto lo zero. C'è davvero da chiedersi come possa essersi così inquinato il senso della cittadinanza presso frange sociali o generazionali o che cos'altro siano e che ci guardiamo bene dal definire, ma che sappiamo esistere. Per costoro c'è solo da auspicare che vengano individuati e puniti come si deve. Ma una volta preso atto che il rispetto e il senso dell'appartenenza sono precipitati così in basso, sapendo che l'educazione o la rieducazione esigono i tempi lunghi, c'è davvero da chiedersi perché non si faccia qualche cosa per la prevenzione. Non alludiamo tanto alla questione ricorrente delle pattuglie notturne, degli organici di polizia, delle videocamere di cui si discute sempre in questi casi. Ci riferiamo piuttosto a un provvedimento più volte sollecitato da questo giornale e che qui torniamo a ribadire. Visto che il rispetto non c'è più, visto che lo sfregio è diventato uno dei tanti svaghi notturni, si provveda a recintare la zona monumentale, esattamente come si è fatto per il Cortile d'Onore di palazzo dei Pio. Magari con cancellate artistiche (in Francia si usa perfino indorarle) sul modello dei cancelli del Teatro. Come che siano, al tramonto, un dispositivo dovrebbe chiuderne i varchi, quelli che immettono al passo degli Sbirri sia sul lato piazza che Re Astolfo, ma anche ai Giardini dietro il Teatro che un recinto elegante lo hanno sempre avuto. Tempo fa il Sindaco, pur condividendo l'istanza, rispose segnalando i problemi pratici che porrebbero troppe cancellate che sarebbe impossibile meccanizzare. Troppe non sono, perché sui giardini ne basterebbero due e comunque una studiata ingegnerizzazione del sistema, attuabile per stralci, non dovrebbe costituire un problema insormontabile. Se ci sono frange sociali o generazionali che disprezzano il cuore simbolico della città fino a questo punto, è bene che almeno la notte, quando nessuno vede o controlla, ne restino fuori, escluse e lontane.