Se la pastasciutta antifascista scatena la pancia della rete, Filo di voce del 1 agosto

È vero, ha ragione il Sindaco di Mirandola: la “pastasciutta antifascista” è oggettivamente un motivo di divisione, lo testimonia la pioggia di commenti più o meno intelligenti, più o meno faziosi, più o meno aderenti all’iniziativa proposta dall’Anpi di Soliera e sostenuta da quel Comune con il proprio patrocinio, e i quasi 6 mila contatti fatti registrare dalla notizia, nuda e cruda e senza ulteriori commenti da parte di Voce, pubblicata sulla nostra pagina facebook. La pastasciutta antifascista ha scatenato la pancia del web (è il caso di dirlo) mettendo in evidenza un oggettivo malessere da parte di un congruo numero di navigatori della rete: da una parte quelli che hanno ritenuto “ irrilevante” la notizia e che non hanno mancato di sottolineare che altra e ben più nobile sarebbe la funzione del giornalismo e dei giornalisti che dovrebbero “andare a cercare le notizie” e non limitarsi ad “aspettare i comunicati stampa”, col corollario che ci si attende da Voce (ma anche dal resto della stampa locale e nazionale, speriamo) la pubblicazione di notizie di maggiore “spessore”. Poi c’è chi non ne può più di fascismo e antifascismo ritenendo che la nostra società sia ampiamente vaccinata rispetto a questo fenomeno “del passato” visto che possiamo contare su una Costituzione forte e inattaccabile, un vero e proprio baluardo nei confronti di revanscismi d’antan che non possono riproporsi. Molti concludono o condiscono il proprio intervento con la fatidica frase “ il problema vero è un altro… “ a cui alcuni aggiungono una personale declinazione mentre altri, la maggior parte, si fermano ai puntini di sospensione. 

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