Bramosìe da Natale lontano, In cornice del 7 novembre

Sarà perché, proprio ieri, un dottore specialista e importante, raggiunto dopo appuntamenti difficili, chilometri ansiosi, sala d’attesa snervante, mi ha detto specialisticamente parlando che devo dimagrire, mettermi a dieta e fare del movimento, sarà per questo che mi sono venute in mente tutte le cose più golose che arriveranno col Natale. Natale lontano, oppure quello sognato, o solo quello passato. Natale sognato potrebbe essere quello dei film americani, con troppe luci, troppi fuochi di camino, troppi arrosti, oppure quello di qualche baita montana con fiocchi di neve, slittini, sci e scarponi, cuoricini sud tirolesi o altoatesini che dir si voglia. Immagini da cartolina che tra poco arriveranno anche se per ora mi si dice che i panettoni Motta non sono ancora arrivati. Oppure Natali passati. Il papà tira fuori lo schermo traslucido facendolo salire dalla valigetta nera, lunga, per mesi nascosta in un angolo e che sta in piedi da sola. Le molle scattano, l’impianto traballa. Proiettore superotto, incastri di buchi dentro la ruota dentata, luce abbacinante, poi le macchie si dilatano e la pellicola brucia, l’inizio è sempre quello. Quanta tecnologia è passata, molto più poderosa del cumulo degli anni. 

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