Quella del pesce è una storia delicata. Non a tutti piace, non tutti riescono a farsi la dose che è consigliata dai nutrizionisti, ma è anche una questione di stile, di immagine, di pensiero filosofico. Lui il pesce lo mangerebbe, ma solo in determinate condizioni. Poteva essere quando ne faceva scorpacciate in Thailandia col suo amico del cuore, ed erano aragoste, zuppe esotiche con gamberi e ovuli arricchite con erbe piccanti. Nulla poi è potuto essere più o meglio. Forse una qualche esperienza nel lusso di Forte dei Marmi in quel mare che sa di privilegio più della costa nostrana fatta di alicette e soglioline. Dove il distanziamento è un fatto di ricchezza più che di Covid. Vabbé, forse un fritto misto da Carlo potrebbe accettarlo, che chi lo conosce lo sa e chi non lo sa peggio per lui. Non parliamo del Pesce Azzurro, che è una mensa abbondante e a buon mercato, straordinario, gestito dai pescatori: poverazze, sardoncini e merluzzetti.
20 Luglio 2020
Consigli per cene a base di pesce, In cornice
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