I cappelletti fatti in casa

Ho fatto i cappelletti insieme a mio nipote, quello grande per giunta. Fin da piccolo era appassionato di cucina, tirava fuori tutte le pentole dagli sportelli, metteva acqua e ogni sorta di avanzo che mi chiedeva, mescolava col cucchiaio di legno e lo batteva tre volte sul bordo della pentola imitando un gesto che neppure sapeva di fare: toc toc toc. Mio marito si disperava tanto era il disordine che ne veniva fuori, il bagnato per terra, la roba che bisognava buttare nella pattumiera. Lui era uno preciso e ordinato. Poi, il nipote, ha continuato a seguire programmi tv, a conoscere cuochi mediatici, a sognare ricette strane ed esperienze di degustazione in ristoranti stellati. Fare i cappelletti è stata una idea di rinnovo tradizioni, di sperimentazione visto che non li avevo mai fatti, solo visti preparare da mia nonna e da mia suocera. Io non avevo certo una ricetta  preferendo una cucina più spiccia e meno impegnativa, così ho raccolto ricordi e immagini. Sono andata da un buon macellaio che mi ha posto il primo quesito: mortadella? No, niente bolognese, le mie vecchie mettevano il prosciutto che mia suocera macinava con quel macchinino a manovella tutto ferro e ingranaggi. Poi sono andata a occhio e a olfatto. Sapevo che ci voleva tanto formaggio di quello molto buono e qualcosa per tenere unito il ripieno. Poi, un pizzico alla volta, lo abbiamo messo giù, sui quadratini di pasta. La pasta, quella, è stata tirata con una macchinetta quasi professionale. Ai tempi antichi sarebbe stato uno scandalo per accuse di troppo liscio e di mancanza del ruvido necessario, ma ci accontentiamo: raggiugere infatti l’abilità di tirare uno sfoglio da cappelletti non è cosa che si improvvisi. Ancora c’è stato da discutere sulla dimensione, alcuni li apprezzano piccoli, ma da noi erano più grossi quelli che faceva mia nonna. Anzi, c’è questa litania che si ripete ogni volta davanti al piatto: per mangiare i cappelletti devi averne uno in bocca, uno nel cucchiaio e devi mirare con gli occhi quello che prenderai dopo.

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