Le formiche non hanno le ali, la lettura

LE FORMICHE NON HANNO LE ALI         di Silva Gentilini              Mondadori 2017

Le storie di Margherita ed Emma si alternano in un crescendo avvincente, tragico e a tratti claustrofobico in questo bellissimo romanzo di Silva Gentilini. Le vicende delle due donne sono così crude e angoscianti che mentre si legge si coltiva la sottile speranza che non siano vere: invece lo sono, e la scrittrice narra con parole fluide e potenti quello che è capitato a lei e alla sua bisnonna, che non ha conosciuto, ma di cui ha ricostruito la vita mescolando realtà e fantasia.

Margherita è una ragazza bella e ingenua che nei primi anni del Novecento resta incinta di un uomo che non vuole sapere più nulla di lei e del bambino: trattata male dalla famiglia e costretta a fare la serva nella casa di un vecchio viscido e perverso, raggranellando i pochi soldi guadagnati decide di partire per l’America, che viene considerata da molti migranti, e per lei in fondo lo sarà, una vera Terra Promessa. Prima di salpare su una nave piena di disperati come lei, porta il suo piccolo Amelio in un convento di suore: fra i panni del neonato lascia una lettera in cui spiega la situazione e promette che appena possibile verrà a riprenderlo.

Emma è una bambina che vive con i genitori, la nonna e la sorella in un paesino della Toscana: siamo negli anni Settanta e lei è brava a scuola, docile e legata alla famiglia. Il padre però è bipolare, malattia che in quegli anni non era ben diagnosticata, ed è violento e brutale con moglie e figlie. Senza motivo, oppresso da questa follia che lo coglie con scene furiose e tentativi di suicidio, le picchia selvaggiamente, rompe gli oggetti, le minaccia di morte e certe volte sembra veramente che sia sul punto di ucciderle. Le quattro donne riescono a tirare avanti mettendo in pratica una sorta di gioco per sopravvivere, quello che chiamano “facciamo finta che…”. Fingono di essere una famiglia come le altre, che l’uomo che in casa urla, bestemmia, sfascia le cose non sia quello che è. Ma non sempre funziona. E quando l’uomo, in preda alla sua follia, violenta Emma e lei resta incinta, non vi è più nessuna finzione che possa salvarla dal baratro.

Le due giovani donne, divise da un Oceano e da mezzo secolo, saranno accomunate dalla ricerca del figlio che hanno avuto proprio nel momento della più grande disperazione e che per disperazione hanno abbandonato. La loro ricerca sarà il pensiero costante della loro vita, che pure procede in qualche modo fra esperienze, amori, speranze, delusioni, tentativi di colmare il vuoto e l’angoscia che le opprime.

Silva Gentilini, giornalista free lance per “Cosmopolitan” e “Moda” e consulente story editor, si è occupata di fiction televisive e ha pubblicato poesie e racconti. Con questo suo primo e sconvolgente romanzo ha ottenuto numerosi premi letterari.

“A volte guardavo le sue mani, che mi incutevano così tanta paura, e le immaginavo premurose. Immaginavo lui come un padre. Di quelli che ti sgridano per il tuo bene, gioiscono alle tue vittorie, ti consolano delle sconfitte. E poi mi dicevo: ‘Scema, Lui non cambia. Quest’uomo non ti ama.’”