Le sette morti di Evelyn Hardcastle, La lettura

Il Financial Time scrive che in questo raffinato e geniale romanzo di Turton è come se Agatha Christie si fosse incontrata con “Black Mirror” e il paragone rende molto bene l’idea della storia che scivola fra queste pagine intricando vicende e personaggi. Lo scrittore, un giornalista inglese laureato in filosofia, grande lettore di gialli che si è prodigato in tanti mestieri, dall’insegnante a Shanghai al libraio al compilatore di articoli di viaggio e di tecnologia, ha impiegato tre anni per scrivere questo libro, avendo abbandonato un lavoro molto ben remunerato per dedicarsi alla scrittura: il risultato è stato questo best seller già tradotto in 28 lingue. Come in tanti gialli di Agatha Christie, che è proprio la Musa ispiratrice di Turton, anche la sua storia è ambientata in una grande e antica residenza isolata, Blackheat House, circondata dalla foresta, da un lago, da un cimitero, da sentieri che portano a scuderie o alle abitazioni del portinaio e dello stalliere. La villa un tempo maestosa è ormai in decadenza da quando i proprietari, Lord Peter e Lady Helena Hardcastle l’hanno praticamente abbandonata dopo la tragica morte del loro bambino più piccolo, ucciso da uno dei dipendenti durante un ricevimento.

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