Vince Corso, insegnante di Lettere precario, musicista solo quando ne sente un bisogno disperato e soprattutto grande lettore, fa un mestiere strano: il biblioterapeuta. Stanco di supplenze e di spostamenti da una scuola all’altra, abita in un vecchio lavatoio riadattato a mini appartamento in un palazzo di via Merulana a Roma con i suoi libri e un cane che ha avuto, per così dire, in eredità. Nella sua mansarda un po’ vuota riceve qualche signora che desidera curare una malattia, una nostalgia, una rabbia nascosta, una tristezza persistente e vuole cercare di farlo con i libri.
Vince ascolta i sintomi con attenta partecipazione e tenta una cura che si trova fra le pagine. Pagine di libri che sembra non abbiano nulla a che fare con la malattia, che spesso sono talmente fuori tema che la paziente se ne va delusa o arrabbiata, ma che tante volte colpiscono il male, lo aggirano, lo affrontano da vie impensabili e i personaggi inventati dagli scrittori riescono a farsi beffe della malattia o perlomeno a darle un senso.