E' un romanzo molto originale nell’impostazione, nella struttura, nell’organizzazione del tempo e delle vicende dei personaggi, dei quali bastano pochi cenni e pochi dialoghi per avere un ritratto esaustivo e vivace. Jenny Offill, scrittrice americana di romanzi, racconti e anche storie per bambini, è una vera maestra nell’evocare situazioni e nell’approfondire i moti dell’animo con poche pennellate sapienti, senza descrizioni che appesantiscono, senza divagazioni sull’interiorità. Riesce a raccontare senza dare l’impressione di farlo, come se le scene e i personaggi si muovessero davanti a noi con il loro essere e i loro problemi, con i loro amori e le loro contraddizioni. In questo libro, Lizzie è una bibliotecaria che ogni giorno incontra persone bizzarre e noiose, affascinanti e imprevedibili; è sposata con Ben, con cui condivide pensieri e dubbi su svariate cose, un bambino intelligente, un cane non troppo ingombrante. Lizzie ha un fratello inquieto e fragile, che per anni è stato dipendente da droghe e farmaci, una madre lontana molto religiosa che sente al telefono e un numero imprecisato di persone che le gravitano intorno proponendole corsi, incontri, condivisione di proposte per la scuola dei loro figli. Un giorno la sua amica Sylvia, che è un’esperta un po’ catastrofista di cambiamento climatico, le chiede aiuto per rispondere alle numerosissime mail che riceve dagli ascoltatori del suo podcast che si intitola “Cascasse il mondo”: Lizzie accetta e via via che legge le domande e le considerazioni delle persone che scrivono, anche la sua vita comincia a subire qualche trasformazione e lei comincia a sentirsi sperduta e sull’orlo di un precipizio. Come il clima, anche la sua visione del mondo e il suo rapporto con le persone care sembrano in procinto di subire uno sconvolgente cambiamento che porterà a un punto di non ritorno. Questa atipica bibliotecaria ricca di interessi e di quesiti sul mondo e sui suoi abitanti, a partire da se stessa e dalla sua famiglia, e il suo modo di vedere ciò che accade intorno a lei e nel mondo ogni giorno che passa è uno dei caratteri meglio riusciti della Offill. E la sua storia sembra un po’ la storia di tante donne (e uomini) che vorrebbero trovare un senso e una risposta. “Quando l’elettricità fu introdotta nelle case per la prima volta, la gente scriveva ai giornali che era un pericolo per le famiglie, perché non avrebbero avuto più bisogno di riunirsi intorno al focolare. Nel 1903, un famoso psicologo aveva cominciato a temere che i giovani perdessero il legame con i tramonti e i momenti contemplativi. Ahahaha! (In effetti quando è stata l’ultima volta in cui mi sono fermata a guardare il tramonto?)”
7 Maggio 2020
Tempo variabile di Jenny Offill
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