“Mi venne in mente che facessi da cavia a un esperimento, un esperimento d’amore, diciamo, che vivessi la mia vita sotto lo sguardo di Julianne, sottoponendomi alle prove al suo posto, così che non dovesse sottoporcisi lei. Ma come si forgiano le nostre certezze se non studiando il sudore e le lacrime degli altri? Se i genitori non ci insegnano a vivere, lo impariamo dai libri, e le persone intelligenti ci osservano per imparare dai nostri errori”.
Carmel McBain arriva a Londra da una piccola cittadina del Lancashire per frequentare la facoltà di Giurisprudenza: siamo alla fine degli anni Sessanta, lei ha ottenuto una borsa di studio e ha diritto a vivere in un pensionato per ragazze abbastanza spartano. È una ragazza ingenua e piena di paure e di complessi, succube di una madre lamentosa e rancorosa che ha fatto di tutto perché la figlia frequentasse una scuola cattolica esclusiva, facendole comunque sempre pesare i suoi sacrifici. Fin dalla scuola materna, Carmel ha al suo fianco una coetanea invidiosa e opportunista, Karina, che proviene da una famiglia più povera e più sfortunata e che copia tutto quello che fa, disprezzando però ogni cosa, dai giocattoli ai vestiti ai quaderni: è una sorta di pseudo amicizia tossica da cui Carmel farà fatica a liberarsi. Naturalmente, anche Karina va a Londra a studiare e alloggia nello stesso pensionato, ma Carmel dividerà la stanza con Julianne, conosciuta al liceo, una ragazza ricca e spregiudicata che a suo modo sarà molto importante per la nostra protagonista (segue sotto)