Cara Scuola,
tu che da secoli contribuisci alla formazione dell’umanità; tu che da secoli sei soggetta ai continui cambiamenti evolutivi; tu che hai ammirato, fiera del tuo lavoro, le generazioni di studenti disciplinati, seduti ai loro banchi sotto l’attento insegnamento dei professori; tu che invece rimani oggi inerme davanti a quelle stesse aule in cui tutto sembra capovolto. Alunni che fanno dei loro insegnanti piste di atterraggio di matite, cestini, insulti e prese in giro, pronti a riprendere con i loro smartphone tutte queste umiliazioni, che vengono diffuse in tempo reale ai loro coetanei. Genitori protettivi che non esitano a scagliarsi contro presidi e professori in difesa dei loro figli. Insegnanti che rinunciano anche a reagire di fronte a queste situazioni. Sanzioni e provvedimenti che non sono all’altezza di rendere te, Scuola, il posto che dovresti essere.
Che cosa hai intenzione di fare? Lasciare che il luogo considerato in passato ‘Speranza’ continui a trasformarsi in una giungla? La tua risposta sarà sicuramente “no”. Quindi, Cara Scuola, perché non inventi percorsi alternativi in grado di placare questo scempio?
Spesso gli studenti, attraverso questi loro atteggiamenti, gridano aiuto. Perché non sei stata in grado di udurli fino ad ora? Fa' sì che questi soggetti non vengano abbandonati a loro stessi, perché se c’è una cosa di cui hanno realmente bisogno, quella sei tu.