Ma ora lasciamo che la comunità tutta riprenda il suo cammino

Egregio direttore, interrompendo eccezionalmente un personale principio di riservatezza, opportuno se non addirittura necessario data la funzione che ricopro, chiedo ospitalità nel Suo settimanale per dare spazio a queste poche righe. Mosso da motivi di “osservanza” religiosa, venerdì scorso ho partecipato al sacro rito della Via Crucis, per l’occasione guidata dal Vescovo Francesco Cavina. Solo l’indomani ho potuto gustare la profondità dei momenti vissuti e il senso più vero delle riflessioni fatte dal nostro Vescovo. Dalla tradizione tomistica mutuo il pensiero che “nessun esempio di virtù è assente dalla croce”. L’esempio in questione è quello che Mons. Cavina ha donato alla nostra comunità. Non mi soffermerò sul clamore, sul riprendere frasi ad effetto, sull’argomentare circa l’opportunità di entrare nell’intimità di conversazioni strettamente private che hanno visto coinvolta la figura del nostro Vescovo. 

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