I limiti del trasporto al loro domicilio dei pazienti dimessi, Lettere del 14 novembre

Riceviamo dall’Ausl di Modena e pubblichiamo:

 

Non vi è alcuna “falla nel servizio”, né i pazienti devono “arrangiarsi”: non rispecchia la realtà dei fatti la ricostruzione del trasporto di pazienti dalle strutture sanitarie al domicilio nell’articolo pubblicato a pag. 5 dell’edizione di Voce del 31 ottobre scorso. Mancando qualsiasi riferimento relativo al caso specifico, non è possibile effettuare le necessarie verifiche per risalire a quanto accaduto. Dalla sommaria descrizione evidenziata nell’articolo, non può trattarsi di una dimissione da ricovero in reparto, poiché queste vengono “programmate” in giornate e orari tali da non porre il paziente in condizioni di difficoltà nell’organizzazione del rientro a domicilio. Potrebbe invece essersi trattato di un’uscita dal Pronto Soccorso (situazione ben differente dalla dimissione conseguente a un ricovero): una volta concluso il percorso diagnostico, il paziente che non necessita di ricovero in reparto viene rinviato al domicilio. Per dissipare i dubbi che dovessero nascere nei cittadini alla lettura dell’articolo, l’Azienda USL precisa quanto segue: esiste una netta distinzione tra il servizio di trasporto dalla struttura sanitaria al domicilio da un lato e i trasporti secondari gestiti da COSMO (Centrale Operativa Secondari Modena) dall’altra. 

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