Pronto Soccorso, le attese che non finiscono mai

Da un lettore, riceviamo e pubblichiamo:

"Buongiorno,

volevo segnalare che il 15 aprile alle ore 16,30 ho accompagnato mia moglie al pronto soccorso. Per una caduta in bicicletta era dolorante al viso, al petto, al braccio sinistro e a una gamba. Gli addetti sono stati gentilissimi e hanno subito preso in carico il caso, da codice bianco. Poi però ci hanno detto che dovevamo aspettare.... e l'attesa si è prolungata davvero per un tempo insopportabile, perchè alle 00,30 mia moglie, stremata, ha dovuto chiedere se poteva tornare il giorno dopo (fino a quel momento nessuno le aveva detto alcunchè). 

Il giorno dopo alle ore 7,45 eravamo di nuovo al pronto soccorso, verso le 11 l'hanno chiamata a fare le radiografie e poi la visita e l'ingessatura del braccio, e alle ore 12,30 le hanno consegnato i documenti per la dimissione.

Nelle stesse condizioni che ho descritto erano le decine di persone che erano in attesa di cure da tantissime ore (12 ore e più).

Mi chiedo se abbia senso tenere aperto un servizio con questi tempi di risposta.

Mi sembrava doveroso segnalarlo".

Lettera firmata, Carpi