Traversa San Giorgio: perchè non una soluzione più economica come il sovrappasso di Correggio?

Da Saverio Catellani riceviamo e pubblichiamo:

Da quanto abbiamo potuto leggere sui giornali, il sovrappasso ciclopedonale su Traversa San Giorgio, inizialmente previsto nel progetto della Fondazione, sarebbe stato stralciato per ragioni economiche. Tra espropri dei terreni e spese di costruzione sarebbe costato troppo e, giustamente, gli Enti che impiegano i soldi della collettività hanno il dovere di fare una valutazione onesta del rapporto costi-benefici. Tuttavia, il progetto reale è stato visto forse da qualche addetto ai lavori, mentre la gente ha soltanto potuto sbirciare qualche vago rendering pubblicato sui social o sui settimanali locali. Da quelle immagini si intuiva un ponte dall’impatto ambientale notevole, sorretto da robuste colate di calcestruzzo e di certo molto costoso. Ma non era pensabile un’alternativa più economica e che garantisse ugualmente gli standard di sicurezza? Qualcosa come il sovrappasso ciclopedonale nella zona industriale di Correggio?

Chi lo percorre sa che si tratta di un ponte in acciaio con struttura reticolare simile a quella dei ponti ferroviari, ha uno sviluppo di 168 metri e una larghezza della piattaforma ciclopedonale di poco più di due metri e mezzo. Il costo complessivo era stato, una decina di anni fa, di circa 450.000 euro, una spesa non certo insostenibile per le casse di un Comune grande e virtuoso come il nostro. Per di più considerando che l’eventuale sovrappasso su Traversa San Giorgio sarebbe usato ogni settimana da centinaia di persone e quindi sarebbe davvero di pubblica utilità.

Si tratterebbe anche di una novità assoluta per Carpi, perché chi ha governato l’urbanistica nella nostra città ha sempre dimostrato una certa avversione ai sovrappassi ciclopedonali, motivata da una sfiducia di fondo nel comportamento virtuoso dei carpigiani. C’era la convinzione sottaciuta che, alla prova dei fatti, i carpigiani non avrebbero barattato la comodità di un attraversamento a raso con la sicurezza di un ponte ciclopedonale. Per quanto poco lusinghiera, l’opinione non è del tutto campata per aria. Lo può verificare con i suoi occhi chi percorre via Peruzzi nell’orario di uscita degli studenti durante i giorni di pioggia: la corsia riservata a taxi e bus è occupata per intero da auto in sosta con le quattro frecce lampeggianti. I “due passi con l’ombrello” non sono proprio contemplati da una buona fetta della popolazione.

La dimostrazione plastica dell’avversione ai sovrappassi da parte delle nostre Amministrazioni si manifesta in tutta la sua evidenza nella zona scolastica e sportiva dove, ogni giorno, centinaia di giovani sono costretti ad attraversare a raso una tangenziale a quattro corsie. Un’assurdità a cui ci siamo assuefatti e che, per i misteri che governano le ondate di sdegno dell’opinione pubblica, non ha mai conquistato le prime pagine dell’indignazione popolare.

Saverio Catellani