Quel ''noi'' racchiuso nella preghiera del Padre Nostro

Il Signore Gesù, ci ha insegnato una sola preghiera: il Padre Nostro, non ha detto Padre mio, Padre Tuo, Padre Suo, ma Padre Nostro, quindi siamo tutti fratelli. In questo grande messaggio sta il senso della fratellanza che dovrebbe farci riflettere tutti su quello che sta avvenendo: la non accoglienza, il rifiuto dello straniero anche e sopratutto da chi si ritiene cristiano. Gli studiosi oggi ritengono, dopo aver approfondito la Sacra scrittura, che il peccato di Sodoma e Gomorra non era un peccato di sesso, bensì di non accoglienza dello straniero. E il Dio di Abramo ha distrutto le città. Mi viene in mente la parabola del “samaritano”, il travaglio di una comunità che stenta ad aprirsi nei confronti degli stranieri. L'immagine del “samaritano”', diventa provocatoria nei confronti di coloro che alzano muri, le barriere della religione, dei riti consolidati, delle verità ben definite, per impedire che altri possano partecipare della ricchezza offerta da Dio. E come i pii di allora, osservanti del tempo, oggi i pii cristiani sono pronti a rifiutare di accogliere nella Chiesa coloro che cercano con fatica una vita di salvezza per la loro umanità lacerata. Ma c'è un di più che solo il ''samaritano'', cioè lo straniero, percepisce. Per lui Dio ha assunto l'immagine precisa che incontra per strada, una presenza che non guarisce ma salva, che rimette cioè in circolazione speranza, fiducia, gratitudine, riconoscenza. Per questo il Vangelo invita ad avere una fede da ''stranieri''. Padre Balducci scriveva: “Per avere lo stupore delle cose belle, per avere la gratitudine, per non campare col presupposto che certe cose ci competono, per sentire il fastidio dei privilegi sul cui piedistallo ci siamo insediati, a cominciare da quelli economici. Avere dentro una disposizione al cambiamento in vista di una fraternità universale vuol dire avere un cuore libero, una coscienza agile che vibra, che non ragiona della storia con i vecchi concetti della nostra consolidata vita spirituale e materiale”. Non è forse la “rivoluzione” di Papa Francesco, che non ha paura di testimoniare il messaggio di amore del Vangelo e portare i credenti ad una autentica vita libera e solidale? Mi rendo conto: tante belle parole, tante belle immagini e poi? Io sono sempre convinto che il bene vinca sul male: questa è la certezza nella speranza, come Gesù ci ha insegnato.