A tre mesi dall’inizio della pandemia si cominciano a quantificare i danni per diversi settori economici con impatti preoccupanti per turismo, servizi della ristorazione, trasporti e relativo indotto, considerati i più esposti. Di fronte a questo scenario, tutti i principali governi hanno provveduto a piani di sostegno all’economia per attutire al meglio le conseguenze negative su imprese e famiglie, seppur vi siano potenziali assai differenti tra stato e stato. Gli Usa hanno attuato una politica di concerto tra amministrazione Trump e Fed (banca centrale) tale da produrre immediati stimoli economici e finanziari, stanziando un piano bazooka con pochi precedenti storici, alzando nello stesso tempo il debito pubblico e soprattutto orientandosi a una probabile svalutazione futura della propria moneta. L’Europa , unificata solo dall’Euro, ha dato vita a interventi dei singoli stati molto differenti tra loro, proprio per la mancanza di una vera unità politica, sempre promessa e mai concretamente attuata. E così, se da un lato la Germania ha davvero concesso a imprese e famiglie denaro immediato e per somme importanti pro-capite, anche a fondo perduto, in Italia invece si è fatto qualcosa ma ancora una volta, mancando le capacità finanziarie, è troppo poco rispetto a quanto sarebbe necessario. Anche se sono in corso accordi con i paesi europei per stanziare somme di denaro davvero importanti, in questi casi la velocità di decisione può però essere determinante per diverse piccole medie-imprese, in bilico tra resistere sul mercato o perire.
28 Maggio 2020
Denaro a fondo (s)perduto, Mercati finanziari
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