Sappiamo che esiste una legge della fisica con cui viene stabilito che “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” e che mi ha fatto riflettere attentamente su come potessi in qualche modo traslarla anche nel settore finanziario, ovvero nel mondo degli investimenti di cui mi occupo da più di venti anni e di cui sono profondamente innamorato. Con la massima umiltà mi sento dunque di dire che in finanza “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si sposta”. In effetti, osservando e ascoltando quanto i risparmiatori vengano al giorno d’oggi eccessivamente bombardati dalle innumerevoli proposte d’investimento, nella realtà dei fatti le banche e le assicurazioni fanno credere di produrre nuovi prodotti finanziari che, in apparenza, sembrano sempre i migliori del momento. In realtà, esse non producono nulla di nuovo e non fanno altro che unire e assemblare più prodotti finanziari tra di loro per poi rivenderli con un nome e un confezionamento diversi. Proprio come accade con le materie prime del mondo agricolo dove per fare un minestrone si assemblano sempre le stesse verdure. Per farmi comprendere meglio, posso portare l’esempio di questi tempi della nuova moda dei “certificati di investimento” che stanno sempre più spopolando nel mondo della promozione finanziaria e che non sono altro che la somma e l’unione di due strumenti finanziari: una obbligazione, solitamente con emittente bancario, più un’opzione, ovvero un derivato, solitamente una scommessa su un indice o titolo azionario. Praticamente, sia l’obbligazione bancaria che il derivato azionario sono le “materie prime” del settore finanziario. Il risparmiatore che compra questi prodotti finanziari dovrebbe dunque sapere quanto meno che i rischi sottostanti a quell’investimento, mai garantito anche se si fa credere il contrario, sono i medesimi del prestare soldi a una banca (obbligazione) e di investire una parte nel mercato azionario.
1 Luglio 2019
Nulla si distrugge ma tutto si sposta
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