Re dollaro americano, Mercati Finanziari del 25 luglio

Nel mondo degli investimenti esiste una regola che conta e produce tanta soddisfazione più di tante altre e che dice: tutto prima o poi ritorna all’equilibrio. E quale impatto produce questa regola quando si fanno delle scelte di qualunque tipo di investimento, sia che si tratti di azioni, di obbligazioni, di valute estere, di materie prime o di immobiliare? L’aspetto più importante per rendere un investimento sicuro e conveniente è dato da due cose: il prezzo di acquisto e la protezione del prezzo corrente. Per decidere quando comprare a buon prezzo e quindi avere dalla propria parte la probabilità di fare un buon affare, è sufficiente basarsi sulla regola che tutto prima o poi ritorna in equilibrio. Per chiarezza, faccio l’esempio del cambio euro/ dollaro, di cui metto anche l’andamento grafico di lungo termine per fare notare come il suo valore sia oscillato tra i minimi di 0.85 del 2002 fino ai massimi di 1.60 del 2008 e con una linea di equilibrio intorno a 1.20 euro per dollaro, livello tuttavia considerato mediano e più volte ribadito anche dai governatori delle banche centrali europee e americane. In buona sostanza, un investitore che nel 2002, con un rapporto tra euro/dollaro molto basso, avesse deciso di comprare casa in America o di comprare titoli azionari oppure obbligazionari americani, si sarebbe svantaggiato fortemente di un caro prezzo del dollaro americano che puntualmente negli anni successivi si è svalutato, ritornando verso la media del rapporto euro/dollaro di 1.20. 

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