Debiti in Metacarpi del 6 dicembre

Le luminarie natalizie sono state oggetto di una  varietà infinita di commenti sui social. In grande  maggioranza favorevoli. Le note dissonanti,  molto marginali peraltro, sono state di due tipi. Ci  sono quelle “politiche”, della serie “paga Pantalone” o  “sai le cose che si potevano fare con quella somma”,  attendibili e scontate. Ma c’è quella di un tale che  ama esibire sul proprio profilo vedute di grattacieli  di metropoli a lui evidentemente familiari, che, nel  definire le luminarie “imbarazzanti”, si sbilancia fino  a pronunciare, dall’alto delle torri di Shanghai o New  York, un giudizio irriferibile su Carpi. Al che un altro  gli replica: “Detto da uno che se n’è andato lasciando  da pagare debiti con la ditta che aveva...”. Applausi da  tutti i commentatori. Perché tu puoi esprimere qualunque  opinione, anche sprezzante: e noi Carpigiani,  che siamo autocritici di nostro, facciamo spallucce. Ma  se hai lasciato debiti da pagare, eh no: allora urti il  nostro giansenismo, la nostra etica del lavoro. E hai  poco da arrampicarti sui grattacieli: ti inseguiremo e ti  morderemo i polpacci fin sull’Empire State Building. 

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