La neo segretaria del Pd di Carpi, Daniela Depietri, che è nativa dem e non proviene da nessuna delle storie politiche confluite nel partito nato nel 2007, avrà potuto sperimentare nei giorni scorsi quali ferree consuetudini e consolidate prassi regolino una formazione con radici pur sempre solidamente piantate nel passato. E supponiamo abbia dovuto sottostare a non pochi soppesamenti, misurazioni e algoritmi prima che potesse prender forma la Segreteria comunale che dovrebbe darle un aiuto. Con l'imprescindibile omaggio a luminose carriere, la riconoscenza a lunghe militanze, l'attenzione a una sempre più misteriosa continuità, l'ossequio a presunte leadership. l'attenzione alle più microscopiche aree di consenso, l'omaggio alle componenti correntizie, siano esse di natura personale, ideologica, confessionale, generazionale o geografica. Visto da fuori, il risultato è, come sempre, quello di un partito molto più intento a far quadrare i conti interni che a dialogare con l'esterno. Non è facile in generale, dare un senso alla presenza di una forza politica nel mondo d'oggi. Con questa Segreteria sarà ancora più difficile.
15 Aprile 2022
METACARPI DI FLORIO MAGNANINI
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