Alterità, Metacarpi su Voce digitale del 10 giugno

Maxi raduno di ragazzi maghrebini convocato via tiktok, vandalismi, cariche di polizia per disperderli, molestie violente a ragazze su un treno: i fatti di Peschiera, è stato detto, hanno svelato una situazione da non sottovalutare. La sfida dello slogan "l'Africa a Peschiera”, la forza del numero a garanzia dell'impunità, il razzismo rovesciato di "le donne bianche non possono salire” sono tratti di un'inquietudine che sale fra i giovani stranieri di seconda generazione. Stranieri, sì: perché, incomprensibilmente mantenuti senza cittadinanza, anche se nati qui da genitori immigrati, hanno perduto identità e radici, senza acquisirne di nuove, vedendo anzi nella società di adozione solo dei simboli da arraffare. E' la miscela che ha infiammato le periferie parigine, ma a cui occorre prestare attenzione anche nelle piccole realtà provinciali. Dove rischiamo di ritrovarci con un bel po' di adolescenti che, pur frequentando gli stessi luoghi e le stesse scuole dei coetanei, tendono a rinchiudersi nel recinto di una orgogliosa ed esibita alterità, pronta a trasformarsi in ostilità.