Alternative, rubrica Metacarpi su Voce del 6 giugno

Crediamo che non si possano rinfacciare a questo  giornale atteggiamenti di acquiescenza  all’attuale maggioranza e a colui che si candida  per guidarla una seconda volta. Ne abbiamo sottolineato  i limiti di operatività, al di là dei discorsi ben  fatti; e di visione, al di là di ogni accettabile realismo.  Abbiamo affondato il coltello in una leadership che  ha permesso la crescita di un municipio parallelo, con  tutto quello che ne è conseguito. E non siamo d’accordo  con il collega che da Roma scrive di aver visto  Carpi “resuscitare negli ultimi cinque anni”. Ma non  possiamo neppure nascondere il baratro di incognite  nel quale ci precipiterebbe un’alternativa costruita  solamente su un sentimento di paura e sull’ascendente  di un leader sovranista lontano dalle nostre cose.  Non possiamo tacere di un centrodestra raffazzonato  secondo equilibri provinciali, la cui candidata ha dovuto  mascherare come aperture agli altri l’assenza di  idee e di personalità proprie. Carpi, si dice, meriterebbe  di più. È un complimento eccessivo: questo è quanto  la città oggi riesce a dare all’interesse generale. 

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