Bevute, rubrica Metacarpi su Voce digitale del 22 luglio

Un bello spirito locale che alterna sul proprio profilo social pregevoli previsioni scientifiche sul Covid invariabilmente virate all’ottimismo con analisi dell’attualità politica, ha liquidato la crisi di governo asse-gnando a Mario Draghi le seguenti colpe: aumento dei costi energetici e delle materie prime; spread rad-doppiato; conflittualità sulle dosi antipandemia; erosione dei risparmi; mancata previsione delle truffe sui bonus; blocco dei cantieri e rottura della catena edilizia. A completare la visione esemplarmente populista che alterna il miraggio di un risolutore globale (uomo forte o Masaniello che sia) alla ricerca di un colpevole universale da additare come bersa-glio, mancherebbero la siccità (non piove governo ladro), l’aggressione all’Ucraina, il cedimento del ghiac-ciaio della Marmolada, lo sciogli-mento dell’Artico e la cottura del motore Ferrari all’ultimo Grand Prix. Come si vede, la ricetta per una bella campagna elettorale di falsificazioni, dura e pura a difesa del popolo e contro le élite è pronta. Ora bisogna solo darla a bere.