Cinema, Metacarpi dell'8 gennaio

L’America si capisce molto dall’immaginario costruito dai film. “La guerra del cittadino Joe”, lungometraggio di John Avildsen del 1970 del quale si parlò proprio qui dopo la non facile vittoria di Joe Biden, è diventata di tragica attualità in questi giorni. Migliaia di cittadini Joe, armi comprese, non hanno esitato a dare l’assalto a Capitol Hill in nome del Presidente uscente. Niente a che fare con l’assalto al palazzo d’Inverno ricostruito da Ejzenstejn: non fosse che per il dettaglio – senza scomodare le spiegazioni storiche – che allora i cosacchi dello Zar spararono ai rivoltosi e non aprirono loro le porte come ha fatto invece la Polizia di Washington. Fra tutti i commenti che sono fioriti sull’evento, non ci convince quello che fa ruotare tutto intorno a Donald Trump. Che non è la causa dell’America profonda schematizzata dai “nazisti dell’Illinois” dei Blues Brothers, ma ne è la clamorosa manifestazione. Per questo vien da chiedersi: dove sono finiti “Soldato Blu”, “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, “Nashville”, “American Beauty”? Dov’è finita e perché non si fa più sentire l’altra America?

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