La sensazione (solo una sensazione) che si ricava dall’assemblea dei commercianti dell’altra sera è che si trovino a dover voltar pagina rispetto all’andamento degli ultimi anni. Sono infatti intervenuti tre fatti nuovi: i minacciosi insediamenti commerciali a ovest; la fine dell’era Morelli e dell’interlocuzione diretta stabilita con lui da un gruppo di operatori, a costo di emarginare altri colleghi e associazioni; la temuta estensione della Ztl. Ognuno di questi temi richiamerebbe un’azione distinta: una, specifica, dei negozianti su sé stessi, per reggere la competizione; un ritorno alla mediazione delle associazioni che possa riportare i toni assembleari nell’alveo ordinato di una rappresentanza organizzata; una pressione sul Comune per una infrastrutturazione della città in tema di viabilità e parcheggi che preceda ogni misura limitativa del traffico, comunque da preventivare, ma anche da condividere. Serve insomma che il commercio torni alla politica, quella migliore, dove le voci distinte trovino una sintesi e la forza corale per contrattare con gli altri interessi in campo.
3 Aprile 2019
Commercio, rubrica Metacarpi del 4 aprile 2019
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