“Vi faccio notare – scrive un ex dipendente comunale – che nessun Carpigiano ha vinto un concorso o un colloquio per dirigente o posizione organizzative fra quelli promossi di recente da Comune e Unione”. E si chiede: “I Carpigiani non sono più interessati a posti fissi comunali o, vista la difficoltà dei concorsi, non sono all'altezza e scolasticamente preparati?”. E' la presa d'atto di come da noi resista l'ostinato pregiudizio che considera il lavoro nella Pubblica amministrazione marginale, di ripiego se non addirittura per sfaccendati clientes della politica, rispetto alle occupazioni “serie”, più gratificanti, cioè, sotto il profilo delle redditività, quali la libera professione e l'impresa privata. Il luogo comune resiste anche a fronte delle buone retribuzioni, della formazione e della selezione richieste oggi dalle posizioni di responsabilità nel pubblico. Ma con il bagno d'umiltà imposto dalla crisi, le famiglie di Carpi si accorgeranno presto che la Pubblica amministrazione è studio e lavoro serio. E non più un angolino nel “palazzo di gomma” che fa posto a tutti.
23 Aprile 2022
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METACARPI DI FLORIO MAGNANINI
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