Confini, Metacarpi del 23 maggio

In poche altre occasioni elettorali come per la  prossima del 26 maggio si è avuta la percezione  che serva una sferzata di nuova energia  nel governo di Carpi. In materia di bellezza, vivibilità,  ambiente, manutenzione, decoro, infrastrutture, servizi,  lavoro, cultura la città sta esprimendo bisogni e  aspettative che richiederanno ai prossimi eletti grandi  doti innovative. Dovranno cioè dimostrarsi capaci  di far coesistere la concretezza con la lungimiranza,  il destreggiarsi nel qui e ora con visioni all’altezza di  quei paesi del nord e del centro Europa ai quali Carpi  è legata da un’arteria autostradale e da un’antica tradizione  di scambi e commerci. L’auspicio è che questa  attesa di novità gli elettori sappiano riporla non in chi  ha costruito la propria comunicazione e il programma  di governo sul ripiegamento nelle paure e negli  egoismi locali e nazionali, ma in quanti hanno saputo  aprirsi a idee, piani, progetti e apporti originali e a  persone competenti ai quali affidarli. Il confine tra i  du mucc dei quali parlava don Zeno Saltini per l’Italia  di settant’anni fa oggi passa da qui. 

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