In poche altre occasioni elettorali come per la prossima del 26 maggio si è avuta la percezione che serva una sferzata di nuova energia nel governo di Carpi. In materia di bellezza, vivibilità, ambiente, manutenzione, decoro, infrastrutture, servizi, lavoro, cultura la città sta esprimendo bisogni e aspettative che richiederanno ai prossimi eletti grandi doti innovative. Dovranno cioè dimostrarsi capaci di far coesistere la concretezza con la lungimiranza, il destreggiarsi nel qui e ora con visioni all’altezza di quei paesi del nord e del centro Europa ai quali Carpi è legata da un’arteria autostradale e da un’antica tradizione di scambi e commerci. L’auspicio è che questa attesa di novità gli elettori sappiano riporla non in chi ha costruito la propria comunicazione e il programma di governo sul ripiegamento nelle paure e negli egoismi locali e nazionali, ma in quanti hanno saputo aprirsi a idee, piani, progetti e apporti originali e a persone competenti ai quali affidarli. Il confine tra i du mucc dei quali parlava don Zeno Saltini per l’Italia di settant’anni fa oggi passa da qui.
22 Maggio 2019
Confini, Metacarpi del 23 maggio
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