C’è, per ognuno di noi, un evento – talvolta più di uno – che ha segnato la propria generazione. Potremmo citare solo alcuni esempi, come l’assassinio di John Kennedy, l’uccisione di Aldo Moro, le torri gemelle, il pozzo di Vermicino, il massacro del Circeo... Accade quando la storia entra nel nostro io, assume una forma personale, plasma idee, carattere, convinzioni. In una parola, diventa parte di noi. La mobilitazione di questi giorni sulla violenza alle donne seguita al caso ben noto, si connota come uno di quegli eventi, per tanti giovani che la stanno vivendo. Perché mai prima d’ora si era vista, intorno all’assassinio di una ragazza da parte dell’ex fidanzato – fatto, ahinoi, troppo ricorrente – una mobilitazione così massiccia e soprattutto spontanea e per niente rituale. Il che fa supporre, e lascia sperare, che quanto accaduto scivoli presto fuori dalla crudezza della cronaca, per farsi storia e diventi una diversa cultura nella visione del rapporto tra i sessi. Nel segno del rispetto della persona deve esserci ancora un domani.
24 Novembre 2023
Cultura, rubrica Metacarpi su Voce digitale del 24 novembre
METACARPI DI FLORIO MAGNANINI
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