Il water nella fontana di corso Roma ha prodotto un’ondata di consensi ironici che hanno rinfocolato le polemiche sul discusso manufatto. C’è stato solo qualche timido distinguo, basato sul gusto. Quello che – al di là appunto dei gusti – non è stato messo in rilievo è che nulla si salva, nelle notti carpigiane, dallo sberleffo vandalico, dal ghirigoro spray, dalla volontà di danneggiare e divellere. Siamo una città che non si può permettere alcunché di esposto pubblicamente, in fatto non solo di ornamenti monumentali o arredo urbano, ma anche di targhe private, segnaletica turistica o stradale, cestini dei rifiuti o semplici murature tinteggiate. Si sono salvate finora solo due opere, forse perché appartate fin quasi all’occultamento, che non citeremo per non farne un ulteriore bersaglio. Colpisce lo scarso senso di appartenenza e orgoglio cittadino rivelato da questi gesti. Che un water spinge fino a simboleggiare sfregio e disprezzo: non per la fontana, ma per la città.
12 Gennaio 2024
Disprezzo, Metacarpi su Voce del 12 gennaio
METACARPI DI FLORIO MAGNANINI
altre rubriche
Timoni, su Voce Mese del 30 agosto
27 Ago 2024
Squadre, Metacarpi di Voce mese del 28 giugno
29 Giu 2024
Bandiere, Metacarpi del 21 giugno
21 Giu 2024